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Verso un mondo migliore

Politiche ambientali fondate sull’utilizzo di fonti energetiche alternative, mobilità sostenibile, protezione della biodiversità, dell’acqua e dell’aria sono le strategie messe in campo per contrastare il preoccupante fenomeno del riscaldamento globale.

di Raul Cetatean

Giovedì 11 febbraio si è tenuto il quarto incontro del Laboratorio di Politica, che ha ospitato Alessandro di Stefano, dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, e Vittorio Marletto, dirigente ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale). In questo incontro si è discusso delle politiche ambientali adottate non solo in Emilia-Romagna, ma in tutta Europa.

Partiamo con quello che si è detto sulla conferenza sul clima COP21, tenutasi a Parigi a fine 2015.
Nell’ultimo secolo, il riscaldamento globale è aumentato di più di un grado e, se non si prendono dei provvedimenti al più presto, si stima che la temperatura globale crescerà di più di cinque gradi entro la fine di questo secolo.
Le misure convenute in quella sede dovrebbero avere l’effetto di rallentare il ritmo di crescita delle temperature: l’obiettivo è di far attestare lo scarto sotto i due gradi. Tale risultato potrebbe essere raggiungibile in virtù della riduzione di CO₂ (si stima di abbatterne entro il 2030 il 40% rispetto a quella del 1990), dell’utilizzo di fonti energetiche alternative – oggi il petrolio, il carbone e il metano sono le fonti energetiche più usate e sfruttate – e dell’incentivazione della mobilità urbana, pedonale e ciclabile.

La politica ambientale è necessaria per tutelare la salute delle persone e valorizzare le risorse naturali, inoltre protegge il capitale naturale dell’Europa e incoraggia a sviluppare un’economia verde.

L’Unione Europea, nel tempo, ha elaborato un Programma d’Azione d’Ambiente da implementare progressivamente. Oggi si è arrivati al settimo programma che dovrebbe essere realizzato entro il 2020.
Di seguito un elenco degli obiettivi di questo programma d’azione:
• Avere un’economia competitiva a basse emissioni di CO₂
• Ridurre al 20% le emissioni di gas ad effetto serra
• Portare al 20% il consumo delle energie rinnovabili e diminuire del 20% il consumo delle energie non rinnovabili
• Porre fine alla perdita di biodiversità e al degrado dei servizi ecosistemici
• Raggiungere un buono stato di tutte le acque entro il 2015, comprese le acque dolci, di transizione e le acque costiere
• Raggiungere un buono stato delle acque marine
• Aumentare il livello di qualità dell’aria
• Ridurre i rifiuti mediante il riciclaggio
• Diminuire l’effetto nocivo delle sostanze chimiche entro il 2020

Per quanto riguarda la singola regione, ci si deve impegnare a proteggere il capitale naturale (habitat naturali, risorse idriche, aria, uccelli…) e la biodiversità, cioè la ricchezza di specie animali e piante presenti in natura, che purtroppo sta diminuendo. Andando più nello specifico, nella regione Emilia-Romagna sono presenti 2700 specie di piante e oltre 350 specie di animali. Proprio per proteggere questa biodiversità, la rete ecologica regionale ha promulgato delle leggi per la tutela della flora e della fauna minore. Invece, per tutelare la salute delle persone, si sta preparando un nuovo piano di qualità dell’aria e un programma regionale di conservazione dell’acqua.

Questi sono i punti affinché l’uomo continui a vivere su questo pianeta, senza però rovinarlo e distruggerlo, ma anzi mantenerlo vario e affascinante.

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Le foto sono di Chiara Vannini

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